Devi comprare mobili, cambiare cucina o progettare la cameretta dei tuoi figli e vuoi saperne di più sui bonus mobili? Sei sul posto giusto!
Vediamo in cosa consiste. Immagina di ristrutturare casa o di dover fare qualche lavoretto in casa e di acquistare una cucina da 10.000 €. L’Agenzia delle Entrate restituirà il 50 % in detrazioni Irpef. Quindi, l’agenzia, non ti verserà sul conto 5.000 € (50% di 10.000 €) ma ti restituirà la somma scalandola dalle tasse future, in più rate annuali.
I mobili acquistabili che si possono portare in detrazione sono ad esempio: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione etc.
Ricadono in detrazione anche gli elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni), come rilevabile dall’etichetta energetica.
In definitiva, sono inclusi tutti i mobili e gli elettrodomestici ad eccezione delle porte e delle pavimentazioni (per esempio il parquet o le piastrelle in gres porcellanato), le tende e i soprammobili.
Bonus mobili: quando è possibile usufruirne?
IMPORTANTE!!! Abbiamo visto che per poter ottenere il rimborso dovrai aver realizzato degli interventi sul tuo immobile.
Inoltre, per fruire del bonus mobili occorre che i lavori edili siano iniziati prima dell’acquisto dei mobili stessi. Pertanto, se hai versato degli acconti versati prima dei lavori, non otterrai la detrazione per quegli oggetti. Il limite temporale: fino a quando puoi acquistare i mobili dopo l’inizio dei lavori è l’ultimo giorno dell’anno, 31 dicembre.
Importante sapere anche che la detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente della casa diverso da quello in cui hai effettuato la ristrutturazione. Ad esempio i lavori li stai effettuando in cucina e acquisti la camera da letto.
Ricorda! Gli interventi finalizzati al risparmio energetico non consentono di poter ottenere la detrazione per acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.
Quali sono gli interventi e i lavori che rientrano in ristrutturazione?
manutenzione ordinaria all’interno della quale ricadono “gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici o necessari ad integrare/mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti”. A titolo esemplificativo la tinteggiatura della facciata condominiale, la sostituzione della pavimentazione e/o della ringhiera del lastrico solare etc.
ATTENZIONE: gli interventi in manutenzione ordinaria permettono la detrazione solo quando le opere riguardano parti comuni (condominiali). Quindi i mobili dovranno essere relativi a queste aree!!
Vediamo ora gli interventi che riguardano le parti esclusive e private. Per essere detratti i mobili, gli interventi di ristrutturazione devono ricadere in manutenzione straordinaria oppure devono prevedere l’abbattimento delle barriere architettoniche (opere per disabili):
manutenzione straordinaria (opere e modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per realizzare ed integrare i servizi igienico/sanitari) e superiori. Ad esempio, opere come: spostamento di tramezzi e divisori non portanti, apertura, chiusura o spostamento di porte e infissi, rifacimento impianto fognario privato, realizzazione piscina esterna, rifacimento degli impianti elettrico, idrico – bagno- gas cucina, di riscaldamento, di condizionamento / climatizzazione, antintrusione (telecamere e videosorveglianza) , realizzazione ascensore, frazionamento, accorpamento, cambio di destinazione d’uso, cerchiature muri, rifacimento solaio o tetto, aprire una finestra, rimozione amianto etc.
abbattimento barriere architettoniche: opere volte al miglioramento dei movimenti da parte di persone con difficoltà a deambulare: ad esempio l’installazione di montascale o rampe.
Importante: le detrazioni non valgono in caso di nuove costruzione, ampliamenti o demolizione e ricostruzione!!!
Per la demolizione e ricostruzione con ampliamento, la detrazione non spetta in quanto l’intervento si considera, nel suo complesso, una “nuova costruzione”. Se la ristrutturazione avviene senza demolire l’edificio esistente e con ampliamento dello stesso, la detrazione spetta solo per le spese riguardanti la parte esistente in quanto l’ampliamento configura, comunque, una “nuova costruzione”.
Per approfondimenti:
Ora dovresti aver chiarito se i tuoi interventi ricadono nelle “ristrutturazioni”. Ma tutti possono usufruire della detrazione? Chi può usufruire delle detrazioni fiscali?
Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato. Quindi, se hai un lavoro e risiedi in Italia, potrai accedere al bonus.
Qual è l’importo massimo detraibile?
Nel 2021, il tetto massimo di spesa del Bonus Mobili è salito da 10 a 16 mila euro.
Quindi, al massimo ti verranno restituiti 8.000 €.
Riprendendo l’esempio della premessa, in cui avevamo speso 10.000 € per acquistare la cucina. L’Agenzia dello Entrate ti scalerà dalle tasse 500 € ogni anno per 10 anni fino a raggiungere i 5.000 € (50% di 10.000 €).
Se dovessi spendere 30.000 euro in arredamento, sui restanti 14.000 € non otterresti benefici!
Altro argomento da chiarire è l’IVA a cui vengono assoggettati i materiali e le prestazioni in una ristrutturazione o riqualificazione energetica:
Quale IVA si applica?
L’agenzia delle entrate, per favorire ulteriormente la riqualificazione del patrimonio immobiliare, ha ridotto l’iva da pagare su beni e servizi. In particolare, si pagherà con:
IVA 22%:
gli onorari dei professionisti eventualmente coinvolti nei lavori;
acquisto di beni finiti, quando è diretto, da parte del committente, presso il negozio o il deposito di materiali edili.
Quindi, nel caso di bonus mobili, si applica il 22%.
Infine, quali sono i documenti da conservare:
Adempimenti, dicitura del bonifico parlante e metodi di pagamento.
Per poter richiedere il bonus mobili occorre realizzare una “ristrutturazione”. In alcuni casi, occorre presentare una pratica edilizia (CILA, SCIA, Permesso di costruire) in Comune a firma di tecnico abilitato, prima dell’inizio dei lavori. Oltre a conservare questo documento dovrai custodire la fattura o scontrino.
La documentazione raccolta dovra essere consegnata al proprio consulente fiscale/caf entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi per 10 anni!
Il pagamento può essere effettuato, oltre che tramite bonifico, mediante bancomat, carte di credito o di debito.
IMPORTANTE: Non pagare in contanti o assegni!!! Le spese devono essere tracciabili!!!
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